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06/02/2011

Piaghe da decubito, lesioni cutanee. Nuovi orizzonti

Le lesioni cutanee sono perdite di sostanza che interessano l'epidermide, il derma superficiale e profondo ed il sottocutaneo, tendono a recidivare e difficilmente guariscono spontaneamente.
Le lesioni cutanee rappresentano un significativo fattore di rischio per ospedalizzazione, amputazione, sepsi, ed eventi di morte. Dal punto di vista del paziente la terapia delle lesioni è spesso dolorosa o disagevole.
Nuove tecniche di pulizia delle lesioni includono differenti tipologie di medicazioni umide ed agenti topici, ma solamente alcuni di tali trattamenti hanno mostrato un tasso di cicatrizzazione della ferita superiore alle tradizionali garze umide.
Il trattamento convenzionale per tutte le tipologie di lesioni include: l'eliminazione del tessuto necrotico, il mantenimento della ferita umida ed il controllo delle infezioni. Questi trattamenti si combinano con altre modalità specifiche per tipologia di lesioni e di paziente.
Per le lesioni che non guariscono con la terapia conservativa, può essere considerata la terapia chirurgica.
La “terapia delle lesioni cutanee a pressione negativa topica” (TNP) sviluppata nel 1990 presso l’università “Wake Forest”, North Caroline, USA, rappresenta una moderna tecnica che ha mostrato effetti positivi sulle lesioni cutanee: ha lo scopo di favorire la cicatrizzazione delle lesioni cutanee croniche e di trattare le lesioni acute.
Il razionale su cui si basa è che la pressione negativa rimuove i fluidi extra cellulari e l'essudato, riduce l'edema e migliora il flusso sanguigno, fornendo così l'ossigenazione e il nutrimento ai tessuti nel sito della lesione e accelerando la cicatrizzazione, inoltre riduce la carica batterica.
La pressione negativa è applicata in un range di 50-200 mmHg e può esser applicata in modo intermittente o continuo.
Un riempimento in schiuma o garza è applicato nello spazio della lesione, un tubicino è inserito nella ferita, il tutto è sigillato con una pellicola adesiva.
La pellicola gas-permeabile permette lo scambio gassoso e allo stesso tempo protegge la ferita.
Il tubicino applica la pressione negativa e si genera un effetto ventosa attorno all'applicazione della schiuma o della garza.
Il cambio della schiuma è raccomandato ogni 48 ore per gli adulti e giornalmente per adolescenti e bambini, della garza ogni 72 ore.
La terapia è principalmente utilizzata per la gestione dei pazienti con lesioni cutanee croniche e acute, incluse ulcere da pressione, ulcere diabetiche, traumi, ustioni, tagli chirurgici che si riaprono.
La TNP è generalmente proposta come seconda linea di trattamento, cioè in lesioni che non hanno ridotto del 50% la loro estensione a un mese dall'inizio del trattamento standard. Essendo la terapia considerata non invasiva, è stata considerata una buona candidata nei pazienti che non possono essere sottoposti a chirurgia.

(tratto dalla Introduzione a "Trattamento delle lesioni cutanee, acute e croniche, mediante utilizzo della terapia Topic Negative Pressure" - Linee Guida della Regione Lazio)