La TAC e il rischio di cancro. Importante novità 2016
2009
Le radiazioni emesse durante una TAC possono essere molto più pericolose di quanto si è pensato finora. Se fino ad ora si stimava che la TAC potesse provocare il cancro in un paziente su 1000, un recente ricerca eseguita dal Dipartimento di Radiologia dell'Università di California di San Francisco ha elevato di molto questo rischio.
La TAC consiste nell'effettuare scansioni tramite raggi X e ottenere in questo modo immagini in 3D molto dettagliate degli organi interni, dei vasi sanguigni, delle ossa ed è molto utilizzata per lo studio dei tumori. Tutti i raggi X sono associati a un piccolo aumento del rischio cancro. La TAC, in particolare, è da sempre stata riconosciuta come più rischiosa di altri esami che sfruttano i raggi X, ad esempio la mammografia.
Lo studio è stato condotto su 1119 pazienti sottoposti nei primi 5 mesi del 2008 alle più frequenti indagini TAC, e ha preso in esame le diverse dosi di radiazioni, che variavano a secondo del tipo di studio TAC, da 2 millisievert (mSv) per una TAC encefalo fino a 31 mSv per una TAC del bacino.
La dose di radiazioni variavano anche in base a età e sesso. Una donna su 270 sottoposte a 40 anni a angioTAC coronarica (ma 1 uomo su 600) svilupperà un cancro, come pure 1 donna su 8100 (e 1 uomo su 11080) sottoposta a TAC encefalo. Per i pazienti di 20 anni il rischio era raddoppiato, per quelli di 60 era dimezzato.
I ricercatori si sono resi conto che le dosi di radiazioni di una TAC sono molto più elevate di quanto stimato prima, e più variabili di quanto in genere si pensava.
Smith-Bindman R et al. - "Radiation dose associated with common computed tomography examinations and the associated lifetime attributable risk of cancer"- Arch Intern Med. 2009 Dec 14;169(22):2078-86.
Vanno aggiunte alcune considerazioni.
In primo luogo negli USA si ricorre alla TAC anche in età pediatrica e senza il filtro del Medico Radiologo, e con maggior frequenza che in Italia.
Bisogna poi educare il paziente a considerare la pericolosità della TAC, spesso sottovalutata per la rapidità dell'esame: una tac spirale di pochi secondi non diminuisce la dose, ma solo il tempo di esecuzione dell'esame, grazie all'aumento del numero dei detettori e all'aumento della potenza della sorgente radiologica. La dose rimane invece invariata per garantire la qualità delle immagini.
Si deve ricordare che i tumori radio-indotti hanno spesso un tempo di comparsa di 10-15 anni, e per questo bisogna limitare l'esecuzione di TAC ai casi veramente in cui essa è indispensabile, e ridurre nello stesso modo la ripetizione dell'esame.
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2013
AGGIORNAMENTO DEL 10 GIUGNO 2013
Da http://www.teamsalute.it
La tomografia nell'infanzia chiama il cancro nei giovani
Bambini e adolescenti sottoposti a tomografia computerizzata (Tc) hanno il 24% di probabilità in più di sviluppare un cancro rispetto ai coetanei che non l'hanno mai fatta, almeno secondo uno studio australiano pubblicato sul Bmj. «Tuttavia il numero assoluto dei tumori in eccesso è basso: 9,38 ogni 100.000 anni-persona di follow-up» dice John Mathews, epidemiologo dell'Università di Melbourne e primo firmatario dell'articolo. «La Tc ha dato grandi benefici, ma il suo uso crescente dal 1980 in poi ha sollevato preoccupazioni circa i possibili rischi di cancro, in particolare nei giovani» osserva Mathews, che assieme ai colleghi ha confrontato la frequenza di tumori nei pazienti esposti a Tc tra zero e 19 anni rispetto ai non esposti della stessa età. «Analizzando il database di Medicare Australia abbiamo identificato 10,9 milioni di persone di età compresa tra 0-19 anni nati tra il 1985 e il 2005. Abbiamo anche verificato tutte le Tc eseguite in questa coorte nello stesso periodo. Infine, il numero di neoplasie diagnosticate fino al 31 dicembre 2007 sono stati ottenuti con un collegamento al registro nazionale dei tumori» spiega l'epidemiologo. E i dati dimostrano che l'incidenza di cancro è stata del 24% maggiore nel gruppo esposto a Tc dopo aggiustamento per età, sesso e anno di nascita, con un rischio aumentato del 16% per ogni Tc in più. «L'incremento di incidenza dei tumori dopo Tc dipende in gran parte dall'irradiazione» puntualizza il ricercatore australiano, sottolineando comunque che le radiazioni provenienti dagli apparecchi odierni sono inferiori a quelle del periodo 1985-2005. Della stessa opinione è Aaron Sodickson, responsabile della radiologia di emergenza al Brigham and Women's Hospital di Boston, che in un editoriale di accompagnamento puntualizza: «L'incidenza del cancro nei bambini è estremamente bassa e che quindi un aumento del 24% rende questo rischio solo leggermente meno basso ». E per ridurlo al minimo le Tc dovrebbero essere limitate a situazioni in cui vi è una indicazione clinica reale, e ottimizzate per fornire le immagini migliori possibile con le dosi di radiazioni minori possibile.
L'articolo originale è reperibile qui: http://www.bmj.com/content/346/bmj.f2360
LINK UTILE: "Una generazione di "irradiati". Riflessione sull'ampia diffusione e impiego della TC"
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2016
AGGIORNAMENTO DEL 12 MAGGIO 2016
da http://www.orthoacademy.it
Ultra-low dose, le TAC con radiazioni ridotte al minimo
11 maggio 2016
La Ultra-low dose è un traguardo recentemente ottenuto per la Tac che, grazie ad apparecchiature dotate di un sistema integrato per la ricostruzione iterativa adattativa delle immagini, è oggi in grado di abbattere nettamente le radiazioni pur mantenendo una buona qualità. Le ultime evidenze a favore della Ultra-low dose sono state recentemente presentate all'incontro annuale della American Academy of Orthopedic Surgeons (Aaos) da parte di ricercatori del Nyu Langone medical center
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