Tendine del piede
Ho un dolore appena sopra il tallone del piede sinisto, sul lato destro e si accentua nel momento in cui faccio una pressione con l' alluce sul pavimento. Mi è stato diagnosticato il piede cavo e sto usando dei plantari appositi. Il problema che il dolore non accenna a scomparire né tanto meno a diminuire. Secondo lei questo dolore dovrò averlo per sempre o ci può essere un rimedio? Pratico sport, faccio corsa e palestra. La ringrazio
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lesione tendine brachiale
Dottore caro, le ho scritto precedentemente della lesione parziale del tendine distale brachiale, con risalita del muscolo bicipite di 1,5 cm . Volevo porle una nuova questione: in seguito ai successivi esami (risonanza nagnetica), la lesione parziale risulta all'altezza del muscolo appena sopra il tendine mentre il tendine resterebbe ancorato pur perdendo la continuità e la tensione. In questo caso l'intervento chirurgico che auspico per continuare la mia attività di scalatore potrebbe essere diverso nei tempi di recupero e degenza e rischi trattandosi di una sutura anzichè di un ancoraggio con viti ? mi potrebbe spiegare se c'è una differenza di intervento e di che tipo ? sono passati già 4 giorni e devo prendere una decisione imminente anche se in questo caso è preferibile il conservativo sebbene io preferirei la soluzione senza danno di perdita forza e forma estetica. Grazie assai.
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osteoporosi al piede
In seguito ad una forte storta circa 18 mesi fa a tutt'oggi sento spesso dolore al piede nel quale è visibile un bozzo. Un rx mi dice: ridotto trofismo osseo, valgismo alluce, grossolano sperone calcaneare infero-anteriore, marginale sclerosi corticale calcaneare posteriore, oltre ad un'osteopenia di cui sono già a conoscenza e per la quale assumo vitamina D. Durante il periodo estivo il dolore era quasi scomparso riacutizzandosi invece con l'arrivo del freddo e delle giornate di pioggia. È possibile sia causato da una piccola frattura non riconosciuta della mia storta e ad oggi come potrei contrastare il dolore ? grazie
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condroma del femore
Buona sera, sto scrivendo per mio marito (uomo di 46 anni con nessuna patologia ) che a seguito di una risonanza per un trauma ad un ginocchio ha scoperto di avere due condromi nel femore di grandezze differenti. Ha effettuato (su prescrizione di uno specialista in tumori delle ossa di Arezzo ) una scintigrafia per vedere se fossero reattivi, la scintigrafia ha rilevato la crescita se pur lenta di questi condromi. Il dottore ha optato per toglierne uno alla volta a distanza di un anno iniziando da quello più grande. Ora in attesa di ciò e non avendo sentito altri pareri medici ci chiedevamo (visto il grande nome che ha il Rizzoli e naturalmente i suoi medici) se non fosse il caso di rivolgerci a loro.
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lesione tendine brachiale
Ho riportato in seguito alla mia attività sportiva di scalatore una lesione parziale inferiore al 50% del tendine distale del bicipite brachiale, il bicipite è salito per lo stiramento del tendine ma il tendine distale è ancora ancorato sebbene stirato e danneggiato. Questo è l'esito di visite ed esami. Ora il mio dubbio è se intervenire chirurgicamente per riprendere le mie attività fisiche al 100& oppure optare per una terapia conservativa e riabilitativa. In particolare vorrei sapere se, nel caso della terapia conservativa non chirurgica, il tendine recupera la sua tensione permettendo al muscolo del bicipite di riprendere la sua precedente posizione? e il muscolo conserva nel caso della autoriparazione naturale la sua forza al 100% che mi consenta di praticare le mie solite attivià fisiche ? Grazie per l'attenzione, spero in un vostro consiglio essendo un caso molto raro. Distinti saluti
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