rottura tendine bicipite distale
buonasera dottore,
circa 50 gg fa facendo sollevamento di un peso ho sentito una forte fitta sull'avambraccio. il giorno dopo ho fatto ecografia e visita. purtroppo nessuno dei due dottori si era accorto della lesione del bicipite. dopo 40 gg uno specialista a prima vista mi dice che per lui ho rotto il tendine. il giorno dopo faccio rmn che conferma lesione totale capo lungo con retrazione di 1 cm. Ho fatto nuova eco con specialista e mi ha confermato la lesione seppur per lui non totale perché il tendine in parte è rimasto attaccato. purtroppo io devo partire per 20 gg e non posso essere operato. secodo il mio dottore al rientro dovrò rifare nuova rm e mi ha già anticipato che il bicipite risalira i. questi giorni e non non sa se è quale intervento si potrà fare. Ho consultato un altro chirurgo che mi h detto di stare tranquillo che essendo ancora in parte attaccato si puo intervenire anche tardivamente. il problema saranno le cicatrizzazione ma che per un chirurgo mediamente bravo non sarà un gran problema, durerà di più l'intervento ma si può fare tranquillamente anche a distanza di quasi 3 mesi e mi ha detto che. o. devo nemmeno fare una nuova rm. Mi ha anche detto che se il tendine è sfibrato, non buono allora prenderà del contro tendine (mi sembra abbia detto così) dal ginocchio o dal polso. Dottore non dormo più la notte io avrei fatto subito l'intervento ma per una diagnosi sbagliata eccomi qui. le chiedo se condivide quanto detto dal secondo dottore ovvero esisto o situazioni di riparazione del tenddistale anche a distanza di quasi 3 mesi. grazie di cuore
Nel titolo fa riferimento al tendine distale del bicipite brachiale, ma poi a proposito della RMN scrive del capo lungo del bicipite. Inoltre non è chiaro se la lesione è totale o parziale. Presumendo che si tratti del tendine distale e che la lesione sia parziale, è vero che l'intervento può essere eseguito in ritardo, tuttavia non sarà lo stesso intervento che si sarebbe potuto eseguire in prossimità dell'evento traumatico. Bisognerà valutare se la lesione è rimasta parziale (eviti quindi sforzi impegnativi per il bicipite) e le condizioni strutturali del tendine (spesso degenerato e sfiorato), e si tratterà comunque di un intervento più complesso. Ancor più lo sarà se la lesione diventasse completa, con conseguente retrazione del ventre muscolare, dovedosi ricorrere in tal caso anche a innesti tendinei e/o persino a solidarizzare l'estremità distale del bicipite al tendine di un altro muscolo che si inserisce sull'ulna. Sarà importante il risultato della valutazione da eseguire subito al suo rientro.