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Rigonfiamento ginocchio

Buongiorno, A seguito di un rigonfiamento morbido palpabile nella parte alta del ginocchio, ho eseguito L anno scorso una RMN NON ad alto campo, che non rilevava nulla. Dopo un anno ho eseguito un eco presso L istituto Rizzoli con esito: “L'indagine ecografica mirata alla sede del reperto clinico riferito, evidenzia, a livello del versante antero-laterale del ginocchio, nei tessuti molli profondi, la presenza di formazione a contenuto liquido (circa 32x32x3mm), senza significativi segnali di color/power/doppler, che sembra avere una sottile appendice - tramite di comunicazione con l'articolazione femoro-tibiale su tale versante. Il reperto è compatibile in prima ipotesi con formazione cistica, in prima ipotesi di origine sinoviale-articolare/plica (all'esame ecografico non è possibile escludere con certezza genesi meniscale, che appare meno probabile). Utile imaging RM. Apparentemente minime tracce edematose attorno alla bandelletta ileo-tibiale a tale livello (possibili note di frizione)“ Il medico davvero in gamba, mi ha detto che la lesione c’era anche nella RMN 2020 ma era stata catalogata come liquido, sembra tranquilla, e di fare un ulteriore RMN ma stavolta ad alto campo. Volevo chiederle se l’RMN negativa iniziale e questo referto secondo lei possano farmi stare tranquillo sulla natura della lesione, o se lei è solito fare anche ulteriori esami.

Per "stare tranquilli" non serve confrontare i referti delle RMN ma è indispensabile confrontare le immagini. Il referto non costituisce di per sé una diagnosi, ma semplicemente la descrizione di ciò che il Medico radiologo ha visto. Ciò nel suo caso è dimostrato dal fatto che la prima RMN già mostrava la "lesione" ma non era stata descritta correttamente. Visto che il medico che ha eseguito l'ecografia suggerisce una specifica RMN, le consiglio di seguire le sue indicazioni. Io, non avendola visitata e non avendo visto le immagini non ho nessun elemento per esprimere un parere. Le ricordo che qualsiasi accertamento non serve al paziente per vedere "se c'è qualcosa", ma serve esclusivamente al medico che, dopo la visita, l'ha prescritta, e solo per confermare o escludere una ipotesi diagnostica, oppure per approfondire una diagnosi già fatta.