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Coker-Arnold: odissea

Buonasera, sono stata operata tre anni fa per ricostruzione LCA ginocchio sx. Adducendo grave lassità capsulo legamentosa il chirurgo ha praticato rinforzo periferico Coker-Arnold. Dopo un anno e mezzo di sofferenze e riabilitazione fallimentare sono approdata ad altro chirurgo che ha diagnostico sindrome del ciclope. Operata l'anno scorso per artrolisi e presunto ciclope (non risulta nella cartella clinica) ho passato un altro anno infernale. Operata 5 mesi fa per release del corpo di Hoffa, dopo 3 anni la mia rotula si muove (meno della controlaterale) ma rimangono i dolori diffusi e spesso non localizzabili, a fronte di lieve ipepressione rotulea esterna (e bozzo duro, forse osso - il referto della risonanza non lo segnala- sotto la cicatrice del rinforzo periferico) e insorta condropatia di secondo grado. Il dolore è presente ai primi passi della giornata e continua con fitte a volte molto importanti sulla parte frontale, oppure lateralmente lungo la cicatrice del rinforzo, oppure proprio sotto. Non riesco a rinforzare il quadricipite con l'isometrica. Squat e affondi sono vietati, idem leg e pressa. Nuoto è doloroso quando si infiamma la cicatrice. Sono disperata. Mi è stato detto che il rinforzo è irreversibile. Sto prendendo in considerazione una visita con il primario del Rizzoli che visita anche a Roma in clinica privata. Grazie per i consigli che vorrà darmi.


Purtroppo non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo la sua descrizione, e per questi motivi non ho consigli da darle. Mi rendo conto che sia preoccupata per la odissea, come l'ha chiamata lei, che ha caratterizzato il suo percorso, è concordo con lei sull'opportunità di cercare una soluzione definitiva facendosi visitare da un ortopedico molto esperto in chirurgia del ginocchio, che, dopo averla visitata e aver visto i suoi esami successivi all'ultimo intervento, possa illustrare qual è la situazione attuale e dirle cosa è meglio fare.

Cordiali saluti