Le scrivo a nome di mia sorella in quanto la vedo molto preoccupata. Da un po' di tempo sente un dolore all'inguine e non riesce a camminare per un po. Ha fatto la rx ma non riusciamo a comprendere se c'è qualcosa all'anca e se dovrà operarsi. Ecco l'esito: assenza di lesioni ossee con caratteristiche di attività. Segni di coxartrosi bilateralmente con addensamento dei tetti acetabolare, irregolarità corticale dei grandi trocanteri con anche appuntimenti osteofitosici e fini calcificazioni nei tessuti molli periossei da entesopatia, Spazi articolari coxo-femorali di ampienzza conservata. Presenza di due formazioni radiopache in corrispondenza della cresta dell'ala iliaca sn, compatibili con isole di compatta ossea. Multipli fleboliti proiettivamente dello scavo pelvico. Ecco è difficile poter capire La ringrazio molto
Qualsiasi accertamento radiologico non serve MAI al paziente, che ovviamente non ha gli strumenti per servirsene, ma serve solo ed esclusivamente al medico che l'ha prescritto, e MAI "tanto per vedere se c'è qualcosa", ma solo ed esclusivamente per confermare o escludere un'ipotesi diagnostica oppure per approfondire una diagnosi già fatta. Mostri quindi le radiografie al medico che, dopo aver visitato la Signora, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Se è stato il suo medico curante, questi deciderà se farsi carico egli stesso di diagnosi e terapia o se inviare la signora a visita specialistica ortopedica. Il referto descrive la presenza di artrosi delle anche ma a distanza non ho nessun elemento per sapere se il dolore all'inguine sia effettivamente conseguenza di essa o non abbia invece altre cause (per esempio un edema della spongiosa ossea, oppure un'ernia inguinale). Per fare diagnosi le radiografie possono essere un fattore complementare ma è indispensabile aver interrogato, ascoltato e visitato la signora.
Cordiali saluti