Salve dottor Donati, Ho 20 anni e da tempo, a seguito di un sollevamento di un peso, ho iniziato a soffrire di una serie di dolori concentrati tra la parte bassa della schiena e le gambe. In realtà sono un po' preoccupata, in quanto essendo giovane ho paura di aver forzato troppo la mano ed essermi causata problemi che col tempo magari possono peggiorare. Ho effettuato due RM. La prima ad ottobre e la seconda in data odierna. Le riporto entrambi i referti cosicchè possa essere più chiara la situazione. Nella prima: metameri in asse regolari per morfologia e intensità di segnale senza lesioni focali. Tra L5-S1 presenza di ernia discale mediana, contenuta, con ridotta idratazione del disco. Minime protrusioni discali tra L3-L4 /L4-L5 . Speco vertebrale di ampiezza regolare e omogeneo il nastro midollare. Nella seconda: regolare ampiezza del canale vertebrale e dei forami di coniugazione. Al passaggio lombosacrale il disco presenta iniziali segnali di involuzione e protrude in sede centrale con modesto impegno del sacco durale. Iniziali segni di sovraccarico articolare delle interapofisarie posteriori a questo livello. Dunque, alla luce dei due referti si evidenziano dei cambiamenti/peggioramenti? Il problema potrebbe essere risolto dato che sono giovane con un trattamento conservativo? Cosa si intende per involuzione e iniziali segni di sovraccarico articolare? In attesa di una sua risposta, la ringrazio e le porgo cordiali saluti.
Purtroppo non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo referti RMN, senza sapere nulla della Sua sintomatologia (dire " una serie di dolori concentrati tra la parte bassa della schiena e le gambe" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc.), senza vedere le immagini delle RMN e soprattutto senza averLa interrogata, ascoltata e visitata. Le ricordo che la RMN non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico. Mostri quindi le immagini delle RMN al medico che, dopo averLa visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento, perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Se è stato il suo medico curante, questi deciderà se farsi carico egli stesso di diagnosi e terapia o se inviarLa a visita specialistica ortopedica. Aggiungo che non so perché abbia fatto due RMN così ravvicinate, ma il suo specialista avrà avuto i suoi motivi per farlo: infatti qualsiasi accertamento radiologico non serve mai al paziente, che ovviamente non ha nessuna capacità di servirsene, ma serve solo ed esclusivamente al medico che l'ha prescritto, e mai "tanto per vedere se c'è qualcosa", ma solo ed esclusivamente per confermare o escludere un'ipotesi diagnostica oppure per approfondire una diagnosi già fatta. È poi impossibile confrontare due RMN solo leggendo due referti, nemmeno se fossero state eseguite entrambe dallo stesso medico radiologo: nella referto della prima RMN è descritta la presenza di una ernia del disco L5-S1 contenuta, in quello della seconda si parla di una protrusione, oltre che iniziali segni di iniziale sofferenza delle cartilagini articolari (questo è il significato di "sovraccarico articolare"). Premesso che un disco degenerato (questo è il significato di "involuzione") non può guarire, va detto che una ernia del disco nel tempo si disidrata per cui perde parte del suo volume e quindi della sua capacità di irritare le radici nervose, ma per accertarlo occorre vedere le immagini. Ciò è tutto ciò che si può dire leggendo la Sua descrizione.
Cordiali saluti