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  • Dr. Umberto Donati iscritto a Medicitalia.it | il motore di ricerca dei medici italiani

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femore

Salve. Ho ritirato rm bacino con sudetta dicitura. Premetto di avere forti dolori e problemi a camminare.--- Alterazione di segnale nel condilo e nel collo femorale di sinistra con iperintensità  nella sequenza STIR da edema di natura algodistrofica. Fini irregolarità della superficie articolare del condilo. Vi ringrazio in anticipo nel avere un piccolo chiarimento grazie


Premesso che non so quale sia la "suddetta dicitura", il referto descrive nel collo del femore e in un condilo femorale imprecisato la presenza di edema attribuito dal radiologo ad algodistrofia.  A carico del condilo femorale (forse lo stesso di prima?) la superficie articolare risulta irregolare.

Va detto che parlare di algodistrofia non significa di per sé nulla in quanto non è una diagnosi; la parola descrive una sindrome dove il riferimento principale è  l'aspetto radiologico alterato e non tanto quello clinico generico del dolore. Di una sindrome algodistrofica va  quindi ricercata la vera causa e questo lo si fa in base all'anamnesi e all'obbiettivita' clinica.

Non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un frammento di referto RMN, senza sapere nulla della Sua storia clinica né della Sua sintomatologia (dire "forti dolori" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc.), senza vedere le immagini della RMN e soprattutto senza averLa interrogata, ascoltata e visitata. Le ricordo infatti che la RMN non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico. Mostri quindi le immagini della RMN (e non il solo referto) al medico che, dopo averLa visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento, perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Se è stato il Suo medico curante, deciderà questi se farsi carico egli stesso di diagnosi e terapia o se inviarLa a visita specialistica ortopedica. Se abitasse in Emilia le suggerirei di rivolgersi a una struttura dove, fra le varie patologie, si occupano di questo. Tutto ciò per facilitare la ricerca di uno specialista vicino a lei, esperto in questo campo.   È presumibile che si tratti di una patologia che richiederà cure mediche e fisiche protratte e molta prudenza, per cui, nell'attesa della visita ortopedica,  è consigliabile per prudenza l'utilizzo di due bastoni antibrachiali per consentire un carico solo sfiorante dell'arto inferiore sinistro: potrà quindi appoggiare il piede sinistro durante il passo ma senza darci sopra il carico, che dovrà trasferirsi invece sulle braccia. 

È ovvio che,  non avendo elementi per esprimere un parere,  non posso sapere se tutto ciò si adatti al Suo caso specifico, ma ho scelto una posizione più pessimista per evitare di sottovalutare una condizione che in teoria potrebbe essere seria ma che, se ben curata subito, guarisce completamente senza reliquati, mentre, se trascurata, potrebbe comportare dolori e limitazioni dei movimenti. Mi tenga aggiornato se lo desidera, citando il consulto n 4682.

Cordiali saluti