Salve, la contatto per parlarle di un grave infortunio che ho subito durante una partita di calcio, avvenuta in data 11/01/2015, che mi ha causato una frattura biossea di tibia e perone nella gamba dx, la lesione vascolare dell'arteria tibiale posteriore destra e il deficit dello SPE e SPI. Sono stato sottoposto a diversi interventi tra i quali; -fasciotomie mediale e laterale gamba dx in data 11/01/15 -l'embolizzazione dell'arteria suddetta presso il reparto di chirurgia toraco-vascolare in data 12/01/15 -stabilizzazione con fissatore esterno in data 13/01/15 -chiusura fasciotomie in data 30/01/15 -intervento di riduzione e sintesi della frattura di tibia dx con chiodo endomidollare tipo T2 con blocco dinamico in compattazione in data 23/03/2015.Ora la situazione è leggermente migliorata,sono stato sottoposto ad un ulteriore intervento di tenotomia dei flessori e stabilizzazione delle dita in griffe tramite fili di kirschner in data 20/05/2016. Successivamente sono stato seguito solamente dal fisiatra nel centro in cui effettuo la fisioterapia e mi ha prescritto due tipi di terapie: -terapia presso camera iperbarica; -onde d'urto; per combattere algodistrofia e sofferenza ossea nella tibia. Ad oggi ho effettuato due cicli di tre di iperbarica e 5 sedute di onde d'urto nella tibia,ma per la sofferenza ossea mi ritrovo ancora con entrambe le stampelle. Le chiedo se tutto questo possa in qualche modo migliorare,se il nervo potrà recuperare,se la caviglia si possa in qualche modo sbloccare visto che la flesso-estensione è molto limitata. grazie
Davvero lei si fiderebbe se io mi inventassi delle risposte alle sue domande solo in base alla cronologia che ha riportato? La Medicina è cosa ben più seria di quanto lei sembra credere. Se non è convinto del trattamento prescritto o ha perplessità sulla evoluzione clinica della Sua gamba, la sola cosa che posso suggerire è di farsi visitare da un ortopedico esperto in Traumatologia ancor più di chi già la segue: solo così potrà avere risposte più attendi ili anche se non certe, visto che qualsiasi quadro clinico può avere evoluzioni non del tutto prevedibili.
Cordiali saluti