Salve,sono una ragazza di 22 anni. Due anni fa sono stata operata di ernia del disco L4 - L5 togliendo solo la parte erniata, visto la mia obesità di terzo grado, che ad oggi ho risolto tramite un intervento di mini bypass gastrico. Dopo l'intervento ho riportato una neuropatia cronica alla gamba sinistra che pur prendendo **** 2 al dì e in seguito **** 2 al dì non mi da tregua da allora; ho effettuato vari interventi di terapia del dolore, dalle classiche infiltrazioni alla stimolazione del nervo fino a mettere anche un neurostimolatore midollare che però non ha dato nessun risultato e quindi l'ho dovuto togliere. Quattro mesi fa mi è rivenuto dolore estremo come prima e dopo aver fatto la risonanza magnetica è uscito fuori che vi è una recidiva di ernia nello stesso identico posto. Ad ora mi si sono stati proposti 2 tipi di interventi, il medico che mi segue vuole solo togliere la parte erniata e mettere un semplice sostegno, mentre un altro medico,che sarebbe il primario vuole mettere delle barre e viti per stabilizzare il tutto. Secondo lei cosa conviene fare? Non trova troppo invasivo la seconda proposta? Potrebbe spiegarmi cosa ne comporterebbe in entrambi i casi? Attendo sua risposta. Cordiali Saluti.
Purtroppo non è possibile decidere a distanza cosa sia meglio fare, senza sapere nulla del quadro clinico e senza vedere le immagini. Qualsiasi scelta viene presa quando sono disponibili tutti gli elementi possibili, a cui si aggiungono variabili individuali legate soprattutto al paziente ma anche al singolo professionista. Aggiunga che non so cosa intenda uno dei due specialisti per "semplice sostegno", e quindi non sono in grado di confrontare fra loro due tecniche conoscendone una sola. Chiarisca bene con i singoli specialisti la tecnica proposta, le sue finalità, le percentuali di successo, le possibili complicazioni e i rischi connessi e chieda a ciascuno cosa pensa dell'intervento proposto dall'altro. In tal modo acquisirà tutti gli elementi che le consentiranno di decidere per un intervento o per l'altro con la consapevolezza necessaria per firmare un consenso informato. In alternativa può cercare un secondo parere facendosi visitare da un altro ortopedico ancor più esperto dei primi due in chirurgia vertebrale.
Cordiali saluti