Circa sei mesi fa ho sofferto di una forte infiammazione al tallone sx all'inserzione dell'achilleo (nessun trauma/sforzo apparentemente correlato). Al pronto soccorso hanno ipotizzato il morbo di Haglund e mi è stato prescritto l'uso delle stampelle e una cura antiflogistica che ha dato risultato parziale. Due mesi più tardi, ad alcuni giorni di distanza da uno sforzo moderato (pratico ciclismo amatoriale) il dolore si è ripresentato, con conseguente nuovo periodo di stampelle e antiinfiammatori. Ho consultato un ortopedico che non ha rilevato problemi strutturali al tendine ad un esame obiettivo, ma, osservando i miei esami ematici di alcuni mesi prima che riportavano un livello di 8.9 mg/dl di urati nel sangue (avevo trascurato di mostrare il referto al mio medico), ha ipotizzato un fenomeno di tipo gottoso. Il mio curante mi ha quindi prescritto dieta appropriata e un paio di mesi di trattamento con Adenuric 80mg/die, che hanno abbassato il livello di urati a 3.9 mg/dl; parallelamente non si sono più ripresentati i fenomeni acuti, ma persistono piccoli dolori distribuiti in vari punti nell'area posteriore del tallone e che ora interessano anche il piede destro. Ora il medico mi ha fatto interrompere l'assunzione di Adenuric per uno-due mesi, per valutare se sono in grado con il solo regime alimentare ipoproteico di mantenere basso il livello di urati. La mia domanda: come si può stabilire se la causa è la gotta o altro? Ci sono indagini specifiche utili in tal senso? I miei dolori ora sono di modesta entità, ma riemergono anche per moderate sollecitazioni.
Valori dell'uricemia superiori a 6,8mg/dl fanno sospettare che una patologia infiammatoria articolare possa essere dovuta al deposito dei cristali di urati nella sinovia, nei tendini, ecc, tuttavia una volta che i valori rientrano nella norma non è più possibile ritrovare nei tessuti infiammati la presenza di quegli stessi cristalli. Non vi sono quindi esami da fare adesso che possano attribuire all'iperuricemia la causa di patologie ora in regressione. Sarà invece la concomitanza della remissione della sintomatologia con la normalizzazione dei valori di laboratorio a confermare il possibile legame tra iperuricemia e dolore. Analogamente se un periodo di benessere è seguito da una riaccensione dei sintomi che coincida con l'innalzamento dell'uricemia è facile pensare che sia proprio questa la causa dei disturbi. Continuerei il percorso iniziato per controllare l'uricema con la alimentazione per vedere se riuscirà ad eliminare il problema ma può essere utile nello stesso tempo che un Reumatologo approfondisse le indagini per individuare un legame di certezza tra dolore e iperuricemia, visto che i dolori "riemergono anche per modeste sollecitazioni" nonostante i valori siano rientrati nella norma.
Cordiali saluti