Buongiorno, mio figlio a due mesi, a seguito di una trasfusione, ha subito un danno cerebrale con monoparesi arto sup. destro e, dopo anni di fisioterapia, ad oggi presenta flessione del braccio quasi a 100°/120°, con impossibilità di estenderlo, gibbo scapolare, ridottissima funzionalità della mano, generale debolezza, arto inferiore destro leggermente più corto. fino all'età di circa sette-otto anni manipolandolo riusciva ad estendere, oggi non più. Vorrei riprendere la fisioterapia (interrotta dalla usl da circa un anno), ma ho l'impressione che vi sia come un blocco "osseo" che renderebbe comunque limitata la risposta. All'epoca non ebbi il coraggio di denunciare l'accaduto ed ora non posso più, ma, dato che in qualche modo riesce a scrivere e non ha deficit di sensibilità, vorrei fare il possibile per migliorargli la vita, visto che mi ritrovo a doverlo assistere in tutte le sue necessità. L'handicap gli è stato riconosciuto, ma ora la situazione è peggiorata quindi forse dovrei richiedere un aggravamento per tutelarlo. Ho pensato di procurarmi sia una risonanza che una radiografia prima di chiedere un consulto. la pediatra ha tentato di richiedere la visita ortopedica presso ospedale pediatrico, ma sono passati già 15 giorni e non abbiamo avuto risposta. Le chiedo cortesemente indicazioni su come procedere perché sono disorientata. Ringrazio anticipatamente.
Non conosco questo metodo di prenotazione perché in Emilia-Romagna il MMG o il pediatra rilascia una impegnativa con cui il paziente prenota presso un CUP (Centro Unificato di Prenotazione). Solleciti presso il pediatra la visita ortopedica, nella stessa struttura che ha già seguito Suo figlio in passato, a cui presentarsi con una radiografia del gomito. Sarà lo specialista a decidere quali esami ulteriori gli (=al medico) servano.
Cordiali saluti