Gentile dottore, Mia madre soffre di osteoporosi da anni e sollevando un peso è rimasta bloccata da un forte dolore alla schiena. I raggi dicono: modesta riduzione di altezza del corpo di L1 per cedimento della limitante somatica superiore. Io non sono un medico ma cercando su internet mi pare di aver capito che questo cedimento significa in parole povere vertebra fratturata. Abbiamo appuntamento dall'ortopedico tra 10 giorni, quindi come dal suo sito avevo messo a letto mia madre immobile ma il medico di base mi ha detto che non è una frattura vera e propria e che può stare seduta con un busto tranquillante. Dunque io mi chiedo, siccome il medico di base non ha le Sue competenze ortopediche e la visita è distante 10 giorni, se potesse darmi una delucidazione su come comportarmi questi 10 giorni : questo "cedimento della limitante somatica superiore" è una frattura vertebrale e come tale va trattata con immobilità come scritto sul Suo sito o ha ragione il medico di base a dire che può stare anche seduta con il busto? Al momento il medico ha prescritto antidolorifici e una terapia per L osteoporosi. Grazie infinite per la delucidazione.
Purtroppo senza vedere le radiografie non è possibile valutare la gravità della frattura e nemmeno dire se si tratta di una frattura recente o se è uno schiacciamento dovuto solo all'osteoporosi e presente da tempo. Se il vostro medico ha dato delle indicazioni e ha prescritto un busto penso che abbia le competenze necessarie. Mi viene però da chiedere: perché dopo aver fatto le radiografie non vi siete rivolte subito al Pronto soccorso ortopedico dell'ospedale della vostra città? Una frattura richiede comunque una valutazione specialistica in tempi brevi, e anche se non so quanto tempo sia trascorso dal trauma, non penso che sia opportuno aspettare tanti giorni, anche per affrontare il problema della stipsi, che è un fenomeno quasi costante nelle fratture vertebrali dorso-lombari, oltre che per decidere la gravità della frattura e i provvedimenti necessari. Mi tenga aggiornato se lo desidera, citando il consulto n. 4310.
Cordiali saluti