Buonasera Dottore, fatta risonanza magnetica a seguito continui dolori al ginocchio, il risultato è: estesa area di alterato segnale spongioso al condilo femorale mediale riferibile ad edema postcontusivo. Lievemente ridotte di spessore le cartilagini articolari femoro-tibiali. Condropatia rotulea di II grado. LCA lievemente assottigliato, delimitato da reazione sinovitica come per minima distrazione intrasinoviale. Note meniscosiche al corno del menisco mediale. Regolari i menisco laterale, il LCP ed il legamento collaterale esterno. Modicamente tumefatto e disomogeneo il legamento collaterale interno del III superiore da esiti distrattivi di II grado. Modesta alterazione del segnale di significato entesopatico all'inserzione rotulea del tendine quadricipitale. Presenza di discreto versamanto articolare. Alla luce di quanto sopra, quanto è grave la situazione e quali le possibile cure e/o eventuale intervento chirurgico. La saluto cordialmente, Gege
Non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un referto, senza vedere le immagini della RMN, senza sapere nulla della Sua storia clinica né della Sua sintomatologia (dire "continui dolori al ginocchio" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc.),ma soprattutto senza averLa interrogata, ascoltata e visitata. Il referto descrive la presenza di numerosi elementi che potrebbero essere, da soli o variamente associati, causa di dolore, e fra essi quello più importante è l'edema della spongiosa, da valutare con le immagini della RMN per decidere con sollecitudine il trattamento appropriato. Le ricordo che la RMN non ha nessun significato clinico da sé sola ma acquista rilievo solo quando va a completare la visita specialistica integrandosi con quanto emerso dall'esame clinico e che il referto della RMN non costituisce una diagnosi ma semplicemente la descrizione di ciò che il Radiologo ha rilevato guardando le immagini della RMN, senza sapere nulla nemmeno lui della Sua storia clinica né della Sua sintomatologia. Mostri quindi le immagini della RMN (e non il solo referto!) al medico che, dopo averLa visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Se è stato il Suo medico curante, deciderà se farsi carico egli stesso di diagnosi e terapia o se inviarLa a visita specialistica ortopedica.
Cordiali saluti