Buongiorno. A seguito di una caduta avuta 7 mesi fa, a seguito di persistenti dolori e dopo una prima diagnosi di stiramento del legamento collaterale, infine su mia insistenza sono stato sottoposto a RMN. Dalla stessa si evince quanto segue: Non edema del midollo osseo. Discreto versamento articolare e piccola cisti di baker in sede classica. Il legamento crociato anteriore presenta una rottura parziale in sede alta con parziale detrazione di un fascicolo del LCA che comprende circa il 50 % delle fibre, ed ancora parziale pregressa separazione menisco-capsulare sopra il corno posteriore del menisco, fessura orizzontale complessa della pars intermedia del menisco mediale con sublussazione esterna di un linguetta meniscale fuori dalla zona di carico. Il complesso postero-laterale dimostra un'entesite del tratto ileo-tibiale a livello inserzionale inferiore ed una pregressa rottura parziale del legamento collaterale laterale con interposizione di liquido tra le due strutture sopra la testa fibulare. Mi è stato detto che vista la mia età (50) non è necessario intervenire chirurgicamente ma è sufficiente un rinforzo muscolare. Mi è pure stato detto di evitare la corsa ed il calcio. Tengo a sottolineare che pratico molta MTB e sci sia in pista che fuori, come pure pelli di foca. Il ginocchio quotidianamente arreca fastidio e mi è quasi impossibile inginocchiarmi sino a toccare con il fondoschiena il pavimento. Secondo un vostro parere è giusto non intervenire chirurgicamente anche se sono al corrente di cosa comporta la relativa riabilitazione? Non operando non rischio che con gli sport che pratico a livello comunque alto, un giorno o l'altro arreco più danni? Grazie per un vostro gentile parere
Il referto descrive la presenza di una lesione parziale del LCA e del legamento collaterale laterale, oltre a una compromissione meniscale. Non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un referto RMN, senza sapere nulla della Sua sintomatologia (dire "persistenti dolori" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc., per non parlare della stabilità del ginocchio e delle condizioni delle cartilagini articolari), senza vedere le immagini della RMN ma soprattutto senza averLa visitata. La scelta di ricorrere a un intervento (e in tal caso, a che tipo di intervento) non dipende mai dalla sola RMN (e comunque mai dal solo referto!) ma esclusivamente dal quadro clinico emerso dalla visita specialistica, con il supporto "anche" della RMN. A ciò si aggiunge ovviamente la valutazione delle esigenze del paziente. Il rinforzo muscolare consente una vita normale purché le richieste siano adeguate (=vita sedentaria, passeggiate e nuoto stile libero) , e non mi pare che queste siano le sue aspettative. È ovvio che in ogni caso occorrerà ridimensionare l'attività fisica, perché nessun intervento chirurgico, tanto più a 50 anni, restituisce la piena integrità alla articolazione. La sola cosa che posso fare è suggerirle di acquisire un secondo parere facendosi visitare da un altro ortopedico ancor più esperto del primo in chirurgia del ginocchio, e chiarire bene con lui, dopo la visita, quali possibilità ci sono e con quale percentuale di risultato soddisfacente, in modo da poter valutare consapevolmente quali possano essere le aspettative per il futuro.
Cordiali saluti