Gent.mo Dr. Richiedo il suo supporto per favore, il mio ortopedico mi ha già fatto delle infiltrazioni di acido, purtroppo non riesco né a giocare a tennis né in bici, anzi in questo momento riesco a malapena a scendere le scale. Mi ha detto che l'unica strada percorribile sono le microfratture, secondo la sua notevole esperienza, fossi suo figlio, cosa mi consiglierebbe ? Saluti Federico Referto : Il versante di carico femoro tibiale esterno si caratterizza per una moderata ma evidente degenerazione con iniziale esuberanza marginale e riduzione dei profili cartilaginei, associando oggi anche qualche elemento di sofferenza subcondrale specie sul piatto tibiale. Lo stesso menisco associa qualche nota degenerativa mixoide e delle irregolarità in corrispondenza del corpo, di verosimile tipologia fissurativa. Ancora integro ed in sede il menisco mediale. Il legamento crociato anteriore si presenta di calibro lievemente ridotto ma mantiene la propria continuità strutturale ed un buon segnale. Nei limiti legamenti collaterali e crociato posteriore. La rotula permane in asse dimostrando un'ulteriore quadro condropatico specie lungo il versante mediale. Rispettato il trofismo del sistema estensore. Abbondante la componente fluida intrarticolare sul comparto anteriore. Conclusioni: degenerazione del comparto femoro-tibiale esterno con rilevanti effetti condropatici e sofferenza subcondrale. Meniscosi esterna di grado lieve con qualche tratto fissurativo del corpo fibrocartilagineo . Condropatia femoro rotulea di grado ancora lieve ed un abbondante versamento fluido sul comparto anter
Purtroppo non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo un referto RMN, senza sapere nulla della Sua sintomatologia né della Sua storia clinica, senza vedere le immagini della RMN ma soprattutto senza averLa visitata. Il referto descrive la presenza di una artrosi del comparto esterno e della femoro - rotulea, e l' eccesso ponderale (95 kg/180 cm) può avere un ruolo importante, tuttavia non ho elementi per condividere o criticare a distanza il trattamento proposto da uno specialista che invece ha avuto la possibilità di interrogarLa, ascoltarLa e visitarLa, e poi di vedere le immagini della RMN. Se ha delle perplessità sul risultato della visita, Le suggerisco di acquisire un secondo parere facendosi visitare da un altro ortopedico ancor più esperto del primo in chirurgia del ginocchio; in quell'occasione potrà porre tutte le domande che Le saranno venute in mente, oltre che il tipo di intervento, la tecnica usata, le sue finalità, possibili rischi e complicazioni, percentuali di successo, aspettative, tempi di recupero, ecc. Nel frattempo lascerei stare il tennis mentre potrà andare in bici più agevolmente alzando il più possibile il sellino.
Cordiali saluti