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lussazione traumatica anca

Dr Umberto Donati, le scrivo per chiederle delucidazioni su una pratica di cui non sono a conoscenza e non trovo riferimenti simili su internet. A causa di un incidente d'auto vi è stata la lussazione dell'anca della gamba dx, di natura ovviamente traumatica, senza nessuna complicazione nè frattura. I medici hanno provveduto a metterla di nuovo in asse senza anestesia totale, per poi praticare sulla gamba lesa un tiraggio con un peso di 5kg e due viti, che doveva essere tenuto per 3 giorni ma al 5 tuttora non viene ne tolto nè fatta tac di controllo. Il paziente sente molto dolore e ha anche la febbre. Volevo sapere da lei, cortesemente se tale pratica di tiraggio è normale in un caso clinico del genere e se viene normalmente praticato. Grazie mille, attendo una delucidazione in merito.


Purtroppo non è possibile esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto solo leggendo la Sua descrizione, senza aver visto le rx del paziente né la cartella clinica, e senza avere visitato il paziente. Premesso che l'esecuzione di accertamenti radiologici viene decisa autonomamente dai medici per tempistica e tipologia, e che è normale l'applicazione di una trazione transcheletrica per mantenere la riduzione (per la quale si ricorre all'anestesia totale solo nei casi in cui non si riesca con una semplice sedazione), non so a che livello siano state applicate le "due viti"  e con quali finalità,  né  perché Lei si aspettasse che la trazione  venisse rimossa dopo 3 giorni. Il problema dolore è facilmente controllabile con la terapia antalgica, con farmaci che vanno dal paracetamolo fino agli oppiacei, e che il medico sceglie in base a numerosi fattori individuali con lo scopo di individuare il più efficace. La febbre ovviamente va studiata per capirne l'origine e provvedere di conseguenza. Non ho elementi clinici per dire di più  Quando si ha bisogno di delucidazioni, la sola cosa utile da fare non è "cercare riferimenti su internet" ma semplicemente  parlare con gli ortopedici che stanno seguendo il paziente per chiarire con loro tutti i dubbi sul trattamento effettuato e per sapere qual è il programma previsto e il decorso futuro. In questo modo i familiari sapranno cosa si sta facendo per febbre e dolore, che esami sono programmati e quando, se è previsto un gesso, un tutore o altro, quali saranno i tempi di ricovero ipotizzabile, ecc.  Se nonostante tutto rimarranno ancora dubbi e perplessità, sarà possibile acquisire un secondo parere facendo visitare il paziente da un altro ortopedico esperto in Traumatologia, in modo che possa vedere gli esami radiologici pre e post-riduzione e accedere alla cartella clinica. Tutto ciò è fattibile informando i medici del reparto in cui il paziente è ricoverato che i familiari desiderano un consulto con un altro specialista, che ovviamente dovrà essere da loro stessi individuato (e pagato). Aggiungo che per "cercare riferimenti su internet" occorre possedere dei filtri che consentano per prima cosa di individuare i siti affidabili (e non è facile), e successivamente (ancor più difficile) di distinguere le informazioni che sono adattabili al caso specifico da quelle che,  pur corrette,  non lo sono, altrimenti la confusione e la disinformazione possono solo aumentare, e ciò può risultare non solo inutile ma spesso pericoloso. 

Cordiali saluti