Soffro di dolori alla schiena ed ai talloni (no spina) RX: Rachide sufficientemente in asse. Cervicoartrosi: discopatie C5,C6,C7. Spondiloartrosi dorsale e lombare. Discopatie L4,L5,S1. (esito risonanza lombo-sacrale precedente alle lastre: A livello L5,S1 il disco presenta margine posteriore deformato e convesso con obliterazione dello spazio epidurale anteriore e minima impronta sul sacco durale, in relazione a protusione discale. Il disco suddetto è ridotto di altezza e segnale in T2 per fenomeni degenerativi;si accompagnano alterazioni del segnale su base degenerativa delle limitanti discosomatiche.) Non lesioni ossee focali al bacino. Conservati i rapporti articolari coxo-femorali. Disorientamento in alto a sinistra del bacino per dismetria degli arti: l’arto inferiore sinistro è più lungo del controlaterale di circa 15 mm. Non asimmetria dei tetti astragalici.
Non so quale sia la domanda, tuttavia posso dire che leggere un referto Rx non consente di esprimere un parere su un quadro clinico sconosciuto, senza vedere le immagini, senza sapere nulla della Sua sintomatologia (dire "dolori alla schiena e ai talloni" non fornisce nessuna informazione sulla reale sede del dolore, sulla sua tipologia, sulle sue caratteristiche, sulle modalità di insorgenza e di remissione, ecc.), ma soprattutto senza averLa interrogata, ascoltata e visitata. Il fatto che non siano state rilevate spine calcaneari è irrilevante : migliaia di pazienti hanno dolore ai talloni senza avere le spine, e molti di più le hanno ma non lo sanno per non avere eseguito radiografie in quanto non hanno dolore. Le ricordo che qualsiasi accertamento radiologico serve solo ed esclusivamente al medico che l'ha prescritto, e non certo "tanto per vedere se c'è qualcosa", ma solo ed esclusivamente per confermare o escludere un'ipotesi diagnostica oppure per approfondire una diagnosi già fatta. Mostri quindi le radiografie al medico che, dopo averLa visitata, ha ritenuto opportuno prescrivere questo accertamento, perché completi con esse la visita e decida il da farsi. Se è stato il Suo medico curante, deciderà se farsi carico egli stesso di diagnosi e terapia o se inviarLa a visita specialistica ortopedica. Per quanto riguarda la differente lunghezza degli arti, per poter affermare che un arto è più lungo dell'altro occorre aver eseguito una radiografia panoramica degli arti inferiori sotto carico (=in piedi), ma non so se ciò sia stato fatto. Non conosco il significato dei "tetti astragalici", per cui vedrà che chi L'avrà visitata e avrà visto le radiografie saprà essere più efficace di me, che ho solo letto un referto (e forse non ben trascritto).
Cordiali saluti